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Preda” è la raccolta dei primi tre volumi della trilogia "the last vampire" pubblicata negli anni novanta dalla Junior Mondadori con i titoli "L'ultimo vampiro", "Sangue di tenebra" e "Dadi scarlatti". La protagonista è Alisa Perne una bella ragazza bionda con gli occhi azzurri che conquista tutti con la sua aria innocente e sbarazzina, in realtà  Alisa si chiama Sita ed è una vampira di cinquemila anni che viene dall'Antica India. Alisa/Sita è l’ultimo vampiro sulla terra e a dispetto della tradizione vampiresca, l'acqua benedetta o l'aglio non hanno nessuno effetto su di lei e può camminare alla luce del sole (ma solo per un breve periodo). Nel corso degli anni ha accumulato notevoli ricchezze che le permettono di cambiare identità  tutte le volte che vuole, ma un abile investigatore privato è riuscito a scoprire la sua vera “natura”, grazie alle informazioni di un uomo molto potente e astuto che vuole imprigionare la ragazza. Sita deve combattere contro un nuovo nemico e durante la lotta incontra Ray, il figlio dell'investigatore e sosia del suo antico amore Rama... Sinceramente mi aspettavo un libro per ragazzi (la prima pubblicazione risale agli anni novanta con la Junior Mondadori) e invece ho trovato una trilogia ricca di scene di violenza che mi hanno davvero sorpresa. Pike è un autore che punta molto sull'azione piuttosto che l'amore, infatti la relazione tra Sita e Ray è messa in secondo piano rispetto alla storia. In questa trilogia ci sono molte idee originali, una su tutte la descrizione della mitologia vampiresca che riprende i personaggi della tradizione religiosa induista (come Krishna), e il carattere della protagonista, ricca di luci e ombre. Mi piace perché ha una personalità  molto complessa, uccide senza scrupoli per il suo bisogno di sangue e usa tutte le armi a sua disposizione, bellezza e soldi, per ottenere quello che vuole, ma nello stesso tempo ricorda con nostalgia la sua vita da "umana" e gli insegnamenti del suo maestro Krishna. “Preda” è una trilogia molto piacevole da leggere, Pike scrive bene e cattura il lettore con una prosa scorrevole e leggera, mi è piaciuta l’idea d’inserire un finale aperto alla fine di ogni romanzo perché provoca nel lettore una forte curiosità  circa gli sviluppi successivi, infatti sono curiosa di leggere il suo seguito “Sete”.