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Studi letterari: generale Narrativa moderna e contemporanea: generale e letteraria Questioni etiche: censura
Editore: Adelphi
Anno: 2004
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 379 Pagine
Isbn 10: 8845918815
Isbn 13: 9788845918810
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.
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Recensioni
gloria_pozzoli
Estremamente grata a questo meraviglioso memoir, che sta infrangendo in me quella falsa percezione riguardo alla libertà che abbiamo tutti noi cittadini di paesi liberi: che sia una condizione universale.
Con lucidità, classe e garbo, la Nafisi ci racconta che non è così — e va oltre, introducendo la letteratura nel quadro. Non come semplice conforto, ma come soluzione concreta: proprio il posto che a lei spetta.
AccioBooks
Il meraviglioso e intensissimo libro dell' Acciobookclub di Febbraio 2019 è qui!
"Leggere Lolita a Teheran è stato un viaggio intenso, che mi ha fatto arrabbiare parecchio e, allo stesso tempo, mi ha mostrato come comunque ci sia un’alternativa all’ingiustizia, al dolore, al sopruso. Questa alternativa porta il nome di “upsilamba”, una parola che è stata nominata poche volte nelle prime pagine ma che per me riassume l’intero senso dell’opera: upsilamba che aiuta a costruire il proprio violino con cui immaginare, upsilamba che vince anche il censore cieco, upsilamba che fa dipingere le unghie di rosso, anche se sei una donna e sei costretta a nasconderle." - @juliabbi
"Ho amato questo libro perché è stato scritto da una persona forte, una donna che insegnava letteratura occidentale all’università di Teheran, in un contesto storico e culturale estremamente travagliato, su cui l’Islam esercita una fortissima pressione.
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La Nafisi se ne frega e insegna ad amare la letteratura, insegna ad andare oltre le parole, a leggere tra le righe, a confrontare, discutere e a ragionare con la propria testa." - @giubooks
"Estremamente grata a questo meraviglioso memoir, che sta infrangendo in me quella falsa percezione riguardo alla libertà che abbiamo tutti noi cittadini di paesi liberi: che sia una condizione universale." - @ghiofgreengables
"Non si legge di persone, si vive accanto a loro, si soffre e si sente accanto a loro. Eppure consapevolmente mai nello stesso modo. Mi ha colpito profondamente." - @claudiascream
""Leggere Lolita a Teheran" è uno di quei libri che ti fa innamorare profondamente della letteratura. Non solo per gli innumerevoli consigli di lettura (ho contato circa una settantina di titoli citati) o per l'analisi approfondita di quattro opere [...] ma perché ti aiuta a comprendere fino in fondo il potere salvifico e allo stesso tempo sovversivo dei libri." - @thebooklawyer
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